Canne fumarie: le buone regole

17 Novembre 2016

Come deve essere realizzata una canna fumaria?

Ci sono alcune regole che è bene seguire in ogni caso:

  • per ogni apparecchio occorre una singola canna fumaria;
  • l’altezza e la sezione devono essere correttamente calcolate;
  • l’andamento deve essere più possibile verticale, le curve ridotte al minimo (e con angolo non maggiore di 45 gradi), e mai orizzontale;
  • evitare cambi di sezione che creano turbolenze;
  • preferire la sezione rotonda; se quadrata o rettangolare, gli angoli devono essere arrotondati e il rapporto tra i lati deve essere di 4:3;
  • le pareti interne devono essere lisce e impermeabili, per favorire lo scorrimento dei fumi e scongiurare la formazione di condensa, e di materiali resistenti alla corrosione;
  • deve resistere a temperature fino a 400 gradi, quelle dei fumi che si producono al massimo regime di combustione della legna;
  • deve resistere alle sollecitazioni meccaniche e agli sbalzi termici;
  • deve essere convenientemente isolata, per non raffreddare i fumi e quindi causare difficoltà di tiraggio. Le stesse regole valgono anche per il collegamento tra l’apparecchio e la canna fumaria, che deve essere il più possibile corto (se supera i tre metri va anch’esso isolato).

È bene ricordare che la canna deve essere collegata a un comignolo di sezione interna almeno doppia di quella della canna e che la sommità deve essere alta almeno 1 metro più del colmo del tetto e di qualunque edificio o sua porzione posti a meno di 10 metri.

La pulizia

Per la pulizia è regola opportuna affidarsi a persone competenti e non a sedicenti “esperti” improvvisati, né tantomeno è consigliabile fare da sé (a meno di aver usato costantemente quei prodotti che bruciando agiscono pulendo la canna e sciogliendo i depositi incombusti e comunque a condizione che tutti i parametri di funzionamento della canna siano quelli ottimali).

Un tempo (non bisogna andare tanto indietro, fino ai primi anni Sessanta se ne vedevano ancora molti) c’erano gli spazzacamini che giravano di paese in paese, neri di fuliggine, portando sulle spalle gli attrezzi del mestiere, e che lanciavano il loro grido nelle vie per richiamare l’attenzione delle massaie: il loro intervento, confortato da una sapienza secolare tramandata di generazione in generazione, anche se con mezzi manuali risolveva solitamente ogni problema.

Oggi, con la riscoperta della legna come combustibile alternativo ed ecologico, sono tornati in auge, anche se in una forma più moderna, dotati di attrezzature più tecnologiche.

 

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