Tiraggio canna fumaria: cosa fare perché sia ottimale

26 Agosto 2019

Qualsiasi impianto di riscaldamento ha bisogno di espellere i fumi di scarico, gas che si formano in seguito alla combustione, che devono essere eliminati verso l’esterno. Tale operazione avviene grazie al tiraggio della canna fumaria, tuttavia è importante assicurarsi che sia sempre ottimale.

Una fuoriuscita lenta o insufficiente può causare diversi problemi, tra cui una perdita di efficienza dell’impianto, un aumento dei consumi energetici o un peggioramento della qualità dell’aria. Vediamo come migliorare il tiraggio della canna fumaria.

Come funziona una canna fumaria

Il funzionamento di una canna fumaria è piuttosto semplice, infatti il processo è pressoché uguale in tutti i diversi impianti di riscaldamento, siano stufe a gas, a legna o caldaie centralizzate.

I gas generati dalla combustione di pellet, metano o qualsiasi altro materiale, sono soggetti alla differenza di pressione tra l’interno del condotto e l’esterno. Ciò fa si che la loro tendenza naturale sia quella di seguire il camino, fino ad uscire e entrare nell’atmosfera.

Allo stesso tempo non tutte le canne fumarie hanno il medesimo tiraggio, poiché questo dipende da alcuni fattori. Ad esempio influisce il diametro del tubo di scarico, ma anche la forma, la lunghezza, la pulizia delle pareti interne, le condizioni atmosferiche e l’altitudine sul livello del mare. Si tratta di caratteristiche da considerare per una corretta progettazione della canna fumaria, che deve essere effettuata da tecnici esperti e qualificati.

La fase di studio preliminare è fondamentale, poiché anche un piccolo difetto della canna fumaria potrebbe comprometterne l’efficienza irrimediabilmente. Per questo motivo ogni impianto deve prevedere un camino differente, realizzato appositamente su misura in base alle condizioni tecniche e ambientali dell’abitazione. Inoltre è indispensabile realizzare una costante manutenzione della canna fumaria, per evitare depositi e accumuli di fuliggine, che potrebbero ostruire il condotto e ridurne il tiraggio.

Come migliorare il tiraggio della canna fumaria

Per garantire una fuoriuscita corretta dei gas di scarico, assicurando prestazioni ottimali dell’impianto di riscaldamento, è necessario innanzitutto un intervento di pulizia della canna fumaria. Spazzacamini esperti devono controllare l’interno del camino almeno una volta l’anno, specialmente dopo la stagione invernale, quando il sistema viene utilizzato per lunghi periodi alla massima potenza.

I professionisti possono ripulire le pareti interne, rimuovendo accumuli di fuliggine compresi eventuali depositi di sporcizia e altre particelle, oltre a nidi di volatili e corpi estranei. Quest’operazione permette di ripristinare le condizioni iniziali dell’impianto, garantendo uno scarico senza difficoltà dei fumi di scarto della combustione.

Qualora si usasse una stufa a legna o a pellet, bisogna utilizzare soltanto materiali di buona qualità, completamente secchi e privi di resine o altre sostanze simili.

I materiali solidi che bruciano rapidamente, raggiungendo in poco tempo temperature elevate, consentono all’aria calda di uscire rapidamente dal caminetto, evitando di rimanere a lungo all’interno del condotto. La fiamma deve anche rimanere sempre accesa se possibile, perché durante le fasi di spegnimento vengono liberati gas molto densi, che causano depositi lungo le pareti. Nel caso di difetti nel tiraggio della canna fumaria, una soluzione veloce consiste nell’installazione di una ventola.

Tale apparecchio aiuta a correggere imperfezioni di progettazione dell’impianto, aiutando i gas di scarico a fuoriuscire verso l’esterno. Si tratta ovviamente di una componente costosa, che aumenta i consumi energetici dell’immobile, perciò è necessario valutare l’intervento con la consulenza di un tecnico esperto. Altrimenti è possibile eseguire una modifica completa della struttura della canna fumaria, cambiando l’altezza, l’angolazione e la sezione del condotto.

Come modificare la canna fumaria per un tiraggio più efficiente

Qualora la manutenzione e la pulizia della canna fumaria non dovessero migliorarne il tiraggio, potrebbe essere indispensabile una ristrutturazione o modifica del camino. Naturalmente è un’operazione piuttosto costosa, che a volte richiede lavori edilizi per l’ampliamento del diametro; tuttavia è un intervento risolutivo, che nel lungo termine permette di risparmiare sui costi energetici. Prima di tutto bisogna vedere se basta aumentare l’altezza della canna fumaria, un’operazione semplice e poco costosa, che spesso consente di risolvere il problema.

In alternativa è possibile cambiarne l’angolazione, sostituire il comignolo con un modello antivento, inserire all’interno un condotto realizzato con un materiale con una resa migliore, oppure eliminare eventuali tratti orizzontali o con una pendenza insufficiente. È importante controllare anche che le varie sezioni siano ben sigillate, poiché spifferi e fuoriuscite potrebbero diminuire sensibilmente il tiraggio. Infine, solamente nei casi più estremi, bisogna provvedere alla sostituzione completa della canna fumaria.

Qualsiasi sia la soluzione adottata è essenziale rivolgersi a una ditta specializzata, che prima di intervenire e farvi spendere soldi effettui una prova del tiraggio della canna fumaria. In questo modo sarà possibile analizzare la dispersione termica, l’isolamento, la qualità dei fumi, il calore disperso e la presenza di perdite, grazie a strumentazioni apposite.

Soltanto con un monitoraggio accurato si può capire esattamente come agire per migliorare il tiraggio della canna fumaria, per ripristinare la corretta efficienza dell’impianto di riscaldamento.

 

Fonte: https://www.pgcasa.it

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